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regole d' oro
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L' espresso decaffeinato Si
presenta in tazza con una schiuma leggermente più chiara rispetto
al normale espresso, di cui mantiene l' aroma e il gusto (solo un pò
meno carico): per questo, se è ben preparato, è difficile
distinguere un decaffeinato dalla classica tazzina di caffè. E'
insomma un prodotto di qualità sotto tutti gli aspetti da far conoscere
come tale al consumatore, che in Italia (non altrettanto avviene all 'estero,
in primo luogo in Francia) viene spesso vissuto come una bevanda di ripiego.
Al contrario, se confezionato con attenzione, può garantire un
maggior flusso di clientela: ad esempio, chi ha superato il proprio limite
giornaliero di espressi, con il decaffeinato potrà concedersi un'
ulteriore tazzina di piacere e di tranquillità. Il suo consumo
è in lenta ma continua ascesa. Tra i nuovi consumatori vi sono
numerosi giovani. Indicato in tutte le ore della giornata (a cominciare
dal cappuccino, di cui mantiene tutte le caratteristiche gustative ),
il caffè decaffeinato non è altro che un espresso al quale
è stato tolto, in modo sicuro e controllato, la caffeina. Quest'
ultima è un alcaloide che in tazzina è presente in quantità
da 50 a 150 mg con una media di 80 mg, che contribuisce a produrre effetti
positivi quali sensazione di benessere, buon umore, energia e capacità
di concentrazione. Ma bisogna fare i conti con la reazione dell 'organismo
a questo principio attivo nonchè alla sua quantità. Così,
per chi ha superato la quantità giornaliera, oppure ha una personale
intolleranza a questo principio attivo o preferisce un prodotto privo
di caffeina, è a disposizione una valida alternativa rispettosa
del gusto pieno che caratterizza un buon espresso. Per la sua realizzazione
sono a disposizione dell 'operatore bustine monodose cialde preconfezionate
o in alternativa decaffeinato in grani: alla praticita e al consumo giornaliero
del singolo locale la scelta finale. |
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Macinare salvando il gusto Il caffè tostato è venduto in grani per conservare il suo gusto e mantenere intatta la sua fragranza. Una qualità che si deve conservare anche all 'interno del macinadosatore, nel corso e dopo la macinatura. MACIANTURA: in questa fase, la resistenza offerta dai chicchi e l' alta velocità della macinatura, (quelle piane hanno una rotazione molto elevata, tra 900 e 1400 giri, quelle coniche tra 400 e 600 giri al minuto) produce un surriscaldamento, che, qualora l' uso risulti prolungato, può alterare il gusto del caffè. Per questo il riempimento ottimale del macinadosatore è di circa 1/2 o 3/4 e la mano dell 'operatore deve di prassi controllare l' elevato surriscaldamento del macinato. TEMPERATURA: il caffè macinato non deve rimanere a una temperatura superiore ai 45-50°C, altrimenti si possono alterare le caratteristiche organolettiche dell 'espresso, che assume un gusto amaro e astringente. |
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Cappuccino, che piacere Un
terzo di espresso, un terzo di latte schiumato, un terzo di latte caldo
(temperatura massima 70°C) versato nella classica tazza grande in
ceramica da 120 cc. questo è in breve il cappuccino. E un grande
cappuccino (sulla cui qualità il consumatore è molto attento)
si fa con un espresso eccellente e un ottimo latte. Di quest'
ultimo sono di fondamentale importanza le proteine che hanno un ruolo
essenziale sulla consistenza e permanenza della schiuma, ne migliorano
la copiosita, aumentando la sensazione di morbidezza e prolungando la
presenza dell 'aroma dopo la deglutizione. Il
cappuccio classico può essere arricchito con spezie (cannella e
cacao), panna e decorato grazie ad apposite attrezzature, maschere traforate
e addirittura con veri e propri disegni a più colori, utilizzando
tinte naturali, che chiedono una schiuma densa e perfetta come sfondo.
La qualità del cappuccino, con il quale il cliente ha un rapporto
prolungato rispetto al classico espresso, è in grado di determinare
la scelta di un locale rispetto ad un' altro.
Le regole d' oro per montare il latte Schiuma? merito delle proteine Gli elementi che permettono al latte di montare dando origine ad una crema omogenea, non sono i grassi, come spesso si crede erroneamente, ma le proteine. Sono queste infatti che svolgono una funzione stabilizzante, gonfiandosi e trattenendo l' aria. Nella scelta del giusto latte per il cappuccino è questa la presenza da consigliare, ed è interessante notare come, a fronte di diversi contenuti in grassi, zuccheri e potere energetico dei differenti tipi di latte, il contenuto di proteine rimanga invariato.
Per un cappuccino a regola d' arte è fondamentale effettuare alla perfezione le operazioni necessarie a montare il latte schiumato. Vediamole in sintesi. Spurgate
la lancia del vapore dalla condensa e quindi riempite per il 50% del volume
un bricco. Immergete la lancia 1-2 cm sotto la superficie del latte tenendo
il bricco inclinato; la lancia non deve andare al centro e non a contatto
con la parete .Aprite il vapore, controllate il vortice latte-aria e non
sollevate la lancia sopra la superficie e controllate la temperatura con
la mano sul bricco (70 - 75° C al max).Chiudete il vapore, estraendo
la lancia e detergete con panno umido. Battete il bricco per stabilizzare
le bolle della schiuma superficiale rompendo le più grosse.
Versate nella tazza, dove è stata preparata una dose di caffè normale, un pò di latte liquido inclinando il bricco; poi fate scendere la parte cremosa, versandola con delicatezza. |
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Il buon caffè nasce nel macinino Qui
il caffè torrefatto in grani viene macinato ed erogato nella giusta
dose per ottenere la tazzina di caffè. E' pertanto importante conoscere
bene le parti che lo compongono:
Sotto controllo
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Le macine si usurano Le
macine sono i componenti più importanti del macinadosatore: dal
loro corretto utilizzo dipende in buona parte la riuscita dell 'espresso.
Ne esistono di due tipi:
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Occhio alla grana Per
controllare l' efficenza delle macine è necessario prendere un
pizzico di macinato e verificare se la granulometria è uniforme.
Se si accerta la presenza di polvere molto fine che macchia le mani mescolata
a frammenti più grandi, le macine sono consumate, comunque da sostituire.
I consumi giornalieri consentono di valutare la durata e quando sostituire
le macine. |
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*Per le macine coniche i quantitativi vanno raddoppiati | ||||||||||||||||||||
La tazzina esalta l' espresso Per
gustare al meglio l' espresso e le sue numerose varianti, la tazzina ha
un ruolo fondamentale. Deve essere costituita in ceramica, internamente
bianca e avere la forma di un uovo al quale sia stata asportata di netto
la parte superiore. La sua capacità ideale è di circa 60
ml, con un diametro di 50 mm, in grado di accogliere i 30 ml del normale
espresso (nonchè le eventuali aggiunte: latte crema e decorazioni)
e di garantire la concentrazione degli aromi, agevolando il deflusso del
liquido nel cavo orale, amplificando i caratteri gustativi e olfattivi
della bevanda. Il colore bianco interno è indispensabile per apprezzare
la crema. La ceramica è il materiale più indicato in quanto
è isolante e non consente alla piccola dose di liquido di disperdere
in breve il calore. Anche il corretto posizionamento delle tazzine sullo
scalda tazze contribuisce alla riuscita di un buon espresso. Perchè
le tazzine possano venire riscaldate al meglio devono essere stivate in
fila sullo scalda tazze (massimo due file sovrapposte) capovolte, affinchè
il calore raggiunga la parte interna. In caso contrario, si rischia di
surriscaldare manico e parte esterna, mantenendo tiepido l' interno: mani
e labbra si scottano e il gusto non viene esaltato al meglio. |
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Gli
articoli di questa pagina sono tratti dalla rivista "BAR GIORNALE"
periodico mensile del Gruppo Editoriale AGEPE. |
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